Avvento, tempo di cura: che sorpresa!

21 Dic Avvento, tempo di cura: che sorpresa!

Il 18 novembre nel salone della scuola dell’infanzia di piazzale Brescia si è accesa la prima candela dell’Avvento.

Dallo scorso anno io e don Andrea raccontiamo insieme alcuni momenti della storia di Gesù. Io inizio mostrando un quadro. I bambini scoprono i personaggi, i colori, i luoghi, i simboli che contengono e don Andrea ci aiuta a comprendere il perché di quelle immagini. Si osserva con attenzione e si scopre in profondità cosa i dipinti possono dirci. Perché l’arte sa raccontare. Così i quadri che abbiamo visto sono state come le pagine illustrate del vangelo che don Andrea ogni settimana ci ha letto aggiungendo ogni volta un pezzo del racconto della nascita di Gesù.

La parola che ci ha accompagnati é stata “cura”. La cura dell’angelo Gabriele che, nel quadro dell’annunciazione di Botticelli, porta a Maria dei fiori che si regalano quando si vuole dare una notizia importante; la cura di Maria per Elisabetta che va a farle visita e sta da lei per circa tre mesi perché ci vuole del tempo da dedicare a chi si aiuta; la cura di Giuseppe che fa sedere Maria sull’asinello per poi partire in viaggio verso Betlemme; la cura della mamma Maria che culla suo figlio appena nato, del papà Giuseppe che regge lo spartito di una dolce sinfonia che un angelo suona come ninna nanna, nel quadro di Caravaggio.

Don Andrea ci ha sempre lasciato un compito a partire da quello che il vangelo ci suggeriva perché anche noi potessimo vivere quella cura nella vita di tutti i giorni a scuola, per noi grandi con i nostri bambini, per i bambini con i loro amici e le maestre, a casa con la nostra famiglia…

L’ultima volta ci ha chiesto di provare ad accorgerci dei gesti di bene che qualcuno fa per noi perché alle volte “è difficile accorgerci di quanta cura ci vuole per aiutarci a diventare grandi”. Lo dico anche io che sono adulta. Si continua a crescere se sappiamo prenderci cura, se prima ci accorgiamo dell’amore più grande che si fa spazio in silenzio in una capanna e si fa incontrare nei volti delle persone che ci mette accanto.

“Maria – ci ha detto don Andrea – ci offre questo amore. Sicuramente, come tutte le mamme fanno, avrà porto il suo bambino ai pastori arrivati a vedere Gesù”.

Così abbiamo concluso il nostro periodo di avvento: con la benedizione delle statuine di Gesù bambino. Con che dolcezza i bambini li stringevano.  A un bambino B. che si era dimenticato il suo Gesù  bambino a casa ho prestato il mio. Lui sembrava cullarlo felice di poter dire “Gesù bambino c’è anche per me”.
“Alzate un po’ le mani e mettetele come quando siete pronti a ricevere qualcosa”. I bambini hanno preparato dei presepi che ci ricordano il perchè a Natale ci scambiamo i regali.

Il dono più bello è Gesù che nasce. Ecco l’annuncio che ci sorprende sempre.

Giulia – insegnante di Arte alla Scuola dell’Infanzia