
17 Set Ciao Tina: il ricordo di Maddalena Brasioli
Ciao Tina,
quante volte ti ho scritto, per un consiglio, un confronto, un’idea che mi era venuta, per un semplice saluto o per condividere una cosa bella che avevo trovato e che mi faceva pensare a te.
E in questi giorni tutto mi fa pensare a te, dalla banalità di mettere un velo di rossetto civettuolo, anche restando a casa, perché tu eri sempre curata, sempre impeccabile, sempre bellissima, alla scelta di un libro da suggerire a chi in questa situazione mi chiede consigli.
Dalla attenzione verso una amica in difficoltà, una famiglia – quante ce ne sono in questi giorni! – perché tu avevi sempre tutti presenti, anche quando non riuscivi a dirglielo e distribuivi preghiere nel popolo di Dio, alla cura per mio marito, quanta dolcezza hai sempre avuto per Giampi che ti aspettava fuori da scuola o che ti sistemava la mail o il cellulare e che tesoro facevi di tutto quello che ti raccontava e che donavi anche a me, o per i miei figli che cerco di guardare con quel desiderio di una vita buona che tu avevi per Caterina e Pietro e per i tuoi nipoti, gioia della tua vita.
Che bel tempo abbiamo passato insieme, Tina. Sempre intenso, mai perso. Quanto abbiamo parlato di educazione, di fede, di compagnia, di libri, e quanti ne abbiamo letti insieme, andando nelle librerie, nelle biblioteche o nel tuo ufficio alla Zolla e ultimamente a casa.
In questi strani giorni, ogni volta che al momento della consacrazione, recitando la preghiera della Comunione spirituale, un sacerdote cita l’espressione di san Tommaso per descriverla, un desiderio ardente di ricevere Gesù sacramentato ed un abbraccio amoroso come già fosse ricevuto, io penso a te.
La tua vita è stata arsa dal desiderio, dal desiderio di fare bene. Ma non per una mania di perfezionismo, – qualcuno, superficiale, forse poteva scambiarla per questo – bensì per il desiderio di rispondere a Gesù, al Suo disegno, al compito che aveva affidato alla tua vita. Nessun particolare era per te insignificante, nessuna cosa era uguale ad un’altra, di ogni cosa ti chiedevi le ragioni e ogni cosa era valutata in relazione a quanto costruiva il regno di Dio che per te era incarnato nel cuore delle tue maestre, dei tuoi bambini, dei loro genitori, dei loro fratelli e sorelle, dei loro nonni, perché tutto ti interessava, di ognuno.
Tutto era intenso con te, ogni minuto era significativo, perché mai si poteva desiderare qualcosa di meno della grandezza, qualcosa di meno di rispondere a nostro Signore. Tutto era inserito in un orizzonte molto più grande della contingenza da cui si partiva. Anche le chiacchiere non erano mai amene con te, neanche quelle tra donne.
Un desiderio ardente di costruire il regno di Dio, in ogni istante, e una grandissima curiosità. Dopo tanti anni, dopo tutta l’esperienza raccolta in una vita di lavoro, ti lasciavi colpire e stupire da nuove idee, nuovi incontri, sempre aperta, sempre assetata nel leggere nuovi spunti, nuovi saggi sull’educazione, sulla fede, nuove storie di umanità. E cercavi e chiedevi e condividevi, condividevi tutto, tesa a costruire una rete di rapporti, un popolo. Attraverso di te ho incontrato alcune persone diventate speciali per la mia vita. Attraverso di te ho recuperato dei rapporti che avevo trascurato. Perché noi siamo un popolo e tu ne avevi coscienza anche per chi non ce l’aveva.
Grazie Tina, porto con me tutte queste cose, porto con me te, che ora sei con me più che mai, più di prima, con tutto il tempo che ci occorre, che sei con tutti i nostri Santi in Paradiso e che, grazie al dono della Pasqua, sei qui e ora con tutti noi, perché Gesù Cristo ha vinto la morte e ha unito cielo e terra.
Maddalena