Conoscere e provare uno strumento musicale con un vero musicista: il jazzista Nico Carleo e la sua tromba

18 Gen Conoscere e provare uno strumento musicale con un vero musicista: il jazzista Nico Carleo e la sua tromba

Che bello oggi durante la lezione di musica delle terze della primaria di Carcano!

Ci è venuto a trovare Nico Carleo, il papà di Alice, Nicolò e Azzurra e grande trombettista che ha suonato con i più grandi maestri del jazz. Con generosa disponibilità ha condiviso con noi la sua passione per uno strumento che difficilmente avremmo avuto occasione di conoscere in altro modo.

Certo, prima con Nicoletta avevamo già curiosato un po’: avevamo imparato a riconoscere il timbro della tromba, a distinguerlo da quello del contrabbasso. Sapevamo che la tromba fa parte della famiglia degli ottoni. È strano questo materiale, l’ottone, non abbiamo mai capito bene cosa fosse: Nicoletta ci aveva detto che era un metallo speciale perché squillava. Ora l’abbiamo toccato e conosciuto, e la tromba sappiamo suonarla anche noi! Per tirare fuori un suono bisogna fare una pernacchia speciale con le labbra, altrimenti non suona per niente: ci siamo riusciti, tutti, nessuno escluso. Abbiamo scoperto che la tromba si può suonare talmente forte da doversi mettere le mani sulle orecchie, ma che ha anche un suono dolcissimo che ci fa sognare. E’ perfetta per la musica di Star Wars.

E’ pesante, è fredda, ha solo tre bottoni che si chiamano pistoni, ma può suonare un sacco di note perché è il percorso dell’aria che cambia, cambiando le combinazioni. Insomma, è impossibile spiegare tutto, dovremmo proprio farla provare anche a voi.

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Nico ha scoperto a dieci anni la sua grande passione, anche se i suoi genitori hanno aspettato un po’ per farlo studiare; avrebbero preferito uno strumento più tradizionale, come il pianoforte. Lui ha obbedito, ma con la tromba nel cuore. Un suo amico dopo qualche anno gliene ha regalata una e così finalmente ha iniziato. Ci ha detto che, per tutto il primo anno, si suonano per ore solo tre suoni. Ma lui non sì è mai scoraggiato, nonostante le difficoltà incredibili dello strumento. Al liceo studiava per sette o otto ore al giorno, ed è stato invitato in tournee con i più grandi del jazz, suonando con loro e imparando qualcosa ogni giorno.

“Io bambini, sono venuto qui oggi soprattutto per dirvi che se uno ha una passione grande, ma veramente grande, non deve mai arrendersi, continuare a provarci e non scoraggiarsi mai. E alla fine ce la fa, ce la fa sicuramente, come è successo a me”.

Che dire di più? Terminiamo anche noi con il meraviglioso abbraccio che Alice ha dato a Nico alla fine: “Papà” gli ha detto, “sono fiera di te!”.

Grazie!!!

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