Storia

Vivere è ricordare

La curiosità nasce sempre da un fatto presente. Ma proprio la curiosità per il presente mostra che comprendere la realtà qui e ora è impossibile se non a partire dalla storia che l’ha generata.

La voce delle indicazioni

«Le conoscenze del passato offrono metodi e saperi utili per comprendere e interpretare il presente. […] Proprio l’attenzione alle vicende complesse del presente chiama in causa le conoscenze di storia generale, sulla base della loro significatività ai fini di una prima comprensione del mondo».

  • Il passato ci costituisce    

    Tutto quel che esiste – il mondo che incontriamo e noi stessi – è il risultato di una lunga storia. Prendere coscienza di quel che il passato ci ha consegnato è il primo modo per vivere il presente in maniera consapevole.

  • Non c’è domani senza ieri

Le giovani generazioni sono, giustamente, rivolte al futuro. Ma la possibilità di costruire il futuro ha le sue radici nella capacità di utilizzare in modo consapevole – e anche creativo – le risorse che il passato ci ha consegnato.

  • I passi di un cammino

La storia non è appena il ricordo del passato, ma la sua ricostruzione rigorosa sulla base delle tracce – resti, documenti, tradizioni… – che ci sono rimaste. Studiare la storia alla Zolla perciò è anche introdursi – secondo le possibilità dell’età degli alunni – alla scoperta del metodo che permette di ricostruire il passato. Metodo nel quale la capacità di iniziativa del soggetto è elemento fondamentale.

La voce delle indicazioni

«La capacità e la possibilità di usufruire di ogni opportunità di studio della storia, a scuola e nel territorio circostante, permettono un lavoro pedagogico ricco, a partire dalle narrazioni e dalle attività laboratoriali e ludiche con i più piccoli per attraversare molte esperienze esplorative sul passato: un lavoro indispensabile per avvicinare gli alunni alla capacità di ricostruire e concepire progressivamente il “fatto storico” per indagarne i diversi aspetti, le molteplici prospettive, le cause e le ragioni. È attraverso questo lavoro che vengono affrontati i primi “saperi della storia”: la conoscenza cronologica, la misura del tempo, le periodizzazioni. Al contempo gli alunni incominciano ad acquisire la capacità di ricostruire i fatti della storia e i loro molteplici significati in relazione ai problemi con i quali l’uomo si è dovuto confrontare, fino alle grandi questioni del presente».

La Zolla secondaria teatro La Tempesta

“Penso che la maggior parte delle persone creative desiderino esprimere la propria gratitudine per aver potuto beneficiare dell’opera di chi ci ha preceduto. Ogni mia realizzazione è debitrice ad altri membri della nostra specie, sulle cui spalle poggiano i nostri piedi. Cerchiamo di usare i talenti che abbiamo per esprimere esternare la nostra ammirazione per tutti i contributi di chi è venuto prima di noi, e per aggiungere qualcosa a quel percorso.”

 

Steve Jobs, Biografia

LaZolla_natale2016_pastori

“Con che cosa fabbrichiamo il futuro? Con il presente. Ma il presente da che parte trova le energie, le immagini, le ricchezze con cui costruire il futuro? Io per reagire ora devo usare una cosa che mi hanno dato nel passato: la mia carne, le mie ossa, la mia intelligenza, il mio cuore. Perciò la forza della costruzione futura è l’energia, la immaginatività, il coraggio del presente; ma la ricchezza del presente viene dal passato. Quanto più uno è potente come personalità, tanto più è capace di recuperare tutto il passato.”

 

Luigi Giussani, Il senso religioso

Happy summer camp, inglese alla scuola per l'infanzia la Zolla di Milano

“Non esiste una realtà storica già definita prima che intervenga la scienza, e che si dovrebbe soltanto riprodurre fedelmente: la storia è il risultato dell’attività creatrice dello storico, che stabilisce un rapporto tra il passato evocato e un presente che è suo. […] La storia è la risposta (elaborata con l’ausilio di documenti) a una domanda che la curiosità, l’inquietudine, l’intelligenza e lo spirito dello storico rivolgono al mistero del passato”

 

Henri-Irénée Marrou, La conoscenza storica