I “grandi” dell’infanzia al Castello Sforzesco per conoscere la Signora Musica

14 Ott I “grandi” dell’infanzia al Castello Sforzesco per conoscere la Signora Musica

Alla scuola dell’Infanzia ogni tanto si fanno delle cose speciali, dedicate esclusivamente a bambini di una sola fascia di età.

Come qualche giorno fa, quando i 60 bambini “grandi” di cinque anni della scuola dell’Infanzia di via Carcano sono andati a visitare il Museo degli strumenti musicali all’interno del Castello Sforzesco di Milano con la guida dell’associazione” Le voci della città”.

Durante il laboratorio “La fiaba della musica”, un musicista ha condotto i bambini a conoscere i principali strumenti musicali custoditi nelle teche del Museo, spiegando e facendo notare le particolarità e anche la preziosità di alcuni.

Poi un’attrice ha narrato ai bambini la storia di alcuni strumenti e li ha invitati a cercare insieme a lei la “Signora Musica”.

Insieme sono usciti dal Museo, e hanno attraversato, danzando, la grande sala della Balla, facendosi guidare dal suono bellissimo di un pianoforte a coda che il musicista suonava con grande bravura.

E’ stato un momento di reale stupore per i bambini, ma anche per le insegnanti che li accompagnavano, perché la musica si diffondeva nella grande sala, ora con dolcezza, ora con accenti vigorosi, ora con allegria e anche con cupa tristezza.

Accanto al pianoforte, un’arpa, un grande tamburo, i timpani, un clarinetto, un flauto e ad altri piccoli strumenti a percussione che il musicista ha suonato uno ad uno, mentre l’attrice raccontava.

Quante emozioni può suscitare la musica! E quante situazioni sa raccontare nel suo linguaggio universale fatto di note, che tutti possono ascoltare ed apprezzare!

Alla fine ogni bambino ha potuto avvicinarsi agli strumenti, provare il timpano, sfiorare con molta leggerezza l’arpa e il pianoforte e ascoltare i diversi suoni prodotti.

Quale migliore introduzione al Laboratorio musicale che il nostro maestro Fusar sta iniziando a proporre a scuola per aiutare ogni bambino a comprendere, attraverso la musica, che “In te c’è più di quanto tu creda”?