I valori

Le cose in cui crediamo

La centralità della persona

Cardine della concezione da cui nasce la scuola è il riconoscimento del valore assoluto della persona: ognuno è una persona, unica e irrepetibile, e porta in sé l’immagine originaria di chi l’ha creata.

Lo scopo principale della scuola è dunque promuovere la crescita della persona in tutti i suoi aspetti.

L’apertura alla realtà

Secondo una definizione che fin dagli inizi ha guidato l’esperienza della Zolla, «l’educazione è introduzione alla realtà totale»: lo sviluppo della persona avviene nell’incontro con la realtà in tutte le sue sfaccettature. La realtà è origine e fine dell’azione educativa: va scoperta, osservata, interpretata, capita, trasformata.

Da questo punto di vista, compito dell’insegnante è far segno, indicare la realtà, offrire all’allievo gli strumenti per scoprirla, comprenderla, utilizzarla in maniera personale.

Il valore dell’esperienza

Strumento e condizione perché ciò accada è fare esperienza, intesa come fare e riflettere sul fare.

La parola esperienza indica un rapporto diretto con la realtà che coinvolge la totalità dell’alunno, mente e cuore, intelligenza e affetto. Non è una semplice somma di attività, ma un lavoro all’interno del quale l’allievo è sollecitato a cercare il significato di ciò che fa e a legarlo alla propria persona e alla propria storia, in modo da accrescere insieme la conoscenza della realtà e la consapevolezza di sé.

In tale esperienza sono fattori indispensabili il coinvolgimento personale e attivo nel lavoro scolastico comune, il fare insieme all’adulto e ai compagni, l’apporto originale di ciascuno.

La conquista della libertà

La caratteristica distintiva della persona è la libertà. Si tratta di una conquista che un bambino o un ragazzo matura nel tempo: un alunno non diventa libero affermando a priori la propria autonomia, ma seguendo gli adulti e paragonandosi criticamente a loro.

È in questo modo che crescono la capacità di iniziativa, di scelta, di azione autonoma e responsabile sulla realtà, che costituiscono, in sintesi, gli obiettivi di un’educazione della persona.

Il significato della cultura

Scopo specifico della scuola è incrementare la capacità di conoscere, ovvero lo sviluppo di una cultura. Con un’altra espressione cara all’esperienza della Zolla, «abbiamo definito la cultura come sviluppo critico e sistematico di un’esperienza»: un’azione che tiene continuamente aperto l’interrogativo sul senso della vita e il rapporto di sé con la realtà.

In questa prospettiva imparare non è acquisire un sapere meccanico, ma un apprendimento significativo, che modifica e sostiene il modo di porsi nella realtà: gli alunni sono accompagnati a rendersi conto dell’utilità e della positività di quel che apprendono per se stessi.

Il compito delle discipline

In questo quadro le discipline, le materie di studio, sono la possibilità di conoscere la ricchezza della realtà e della tradizione culturale secondo diverse prospettive.

Compito della scuola è allora offrire agli alunni la possibilità di impadronirsi progressivamente del metodo e degli strumenti specifici di ciascuna.

L’insegnamento parte perciò da ciò che è concreto, percettivo, sensibile, introducendo una progressiva sistematizzazione e astrazione dei contenuti, e chiamando l’alunno a una via via maggiore capacità di adesione personale, fatta di azione, autonomia, responsabilità.

Il ruolo dell’adulto

Decisivo in questa esperienza di confronto con la realtà è il ruolo dell’adulto (non solo gli insegnanti, ma tutto il personale della scuola e le figure che, a diverso titolo, partecipano al lavoro educativo). Perché ogni adulto, attraverso le modalità specifiche della propria attività, inevitabilmente comunica quell’ipotesi di fondo sul significato della realtà che la scuola offre agli allievi perché possano verificarla.

La figura del docente

I docenti della Zolla si concepiscono come persone in cammino con i propri allievi, forti di una tradizione culturale verificata e quindi ragionevole da proporre e da seguire.

Essi considerano il desiderio di conoscenza non solo una dimensione dello spirito da comunicare, ma da coltivare in prima persona, nella consapevolezza che si comunica solo ciò che si possiede; in questo senso, nel cammino con i propri alunni, ciò che desiderano innanzitutto è di cambiare e crescere essi stessi.

Il tempo scuola

Per tutto questo, il lavoro didattico privilegia una struttura flessibile, cioè disposta a modularsi a orari, metodi e strumenti adeguati alla crescita del bambino e del ragazzo, e l’acquisizione di un metodo di studio personale e autonomo.

In questo quadro, la lezione è il momento privilegiato per spalancare gli allievi a tutta la realtà, pur guardata attraverso un punto di vista particolare: i campi di esperienza, le materie, le discipline sono la risorsa per allargare gli orizzonti, non il contenitore degli argomenti da trattare. L’attività didattica diventa così occasione per collaborare con compagni e insegnanti a un’intrapresa di apprendimento e di scoperta.

L’inclusione

La scuola è aperta al bisogno di ogni alunno, certa che l’apporto di ciascuno e la valorizzazione del talento individuale siano una ricchezza. Nell’accoglienza degli alunni con disabilità, difficoltà di apprendimento e bisogni educativi speciali, la scuola predispone percorsi educativi e didattici specifici. Per gli alunni con disabilità viene predisposto, in accordo con la famiglia e gli specialisti di riferimento, il PEI; per gli alunni con DSA e/o con BES viene predisposto, sempre in accordo con la famiglia e gli specialisti di riferimento, il PDP.

Alla luce di questo lavoro gli insegnanti di sostegno, che lavorano in stretta unità con gli insegnanti curricolari, formano gruppi di lavoro per una periodica attività di confronto e aggiornamento.