05 Mar Incontro con… i muscoli delle Quinte Primaria
Era martedì, il giorno più deprimente della settimana. Ci stavamo preparando ad un’interrogazione di geografia e il terrore serpeggiava tra i banchi. Quali sarebbero state le prossime vittime?
Improvvisamente la speranza tornò nei nostri cuori vedendo la maestra di ginnastica entrare in classe sorridendo.
Stavamo per urlare: “Sììììììììì!!!” quando ci hanno avvisati di un falso “allarme-ginnastica”: Chiara era arrivata per presentarci una lezione sul sistema muscolare… La maestra Chiara non poteva averci tradito così: conoscendola ci siamo convinti che sarebbe stato bellissimo, o almeno interessante.
Di certo nessuno di noi in classe potrà più permettersi di andare da Chiara camminando normalmente e di dirle: “Ieri ho preso uno strappo”. Infatti abbiamo imparato che un muscolo non si strappa come un pezzo di carta perché è composto da fibre robuste ed elastiche che si distendono e si contraggono a seconda dei movimenti. Lo strappo muscolare è un danno molto grave che richiede due o tre mesi per guarire. È più facile che si verifichi una contrattura muscolare per l’eccesso di sforzo, che solitamente guarisce in pochi giorni, o uno stiramento muscolare, causato dall’eccessivo allungamento delle fibre muscolari che provoca dolori acuti e improvvisi e guarisce in qualche settimana di assoluto riposo.
I muscoli (chi l’avrebbe indovinato!) sono più di seicentocinquanta e sono fissati alle ossa dello scheletro grazie ai tendini; inoltre sono formati da fibre muscolari.
Essi possono essere di tre tipi: innanzitutto scheletrici o volontari, cioè attaccati alle ossa, formati da fibre striate e pronti a muoversi quando lo decidiamo noi; inoltre possono essere involontari, cioè capaci di muoversi indipendentemente dalla nostra volontà (per esempio i muscoli che ci permettono di respirare o di digerire) e formati da fibre lisce; infine ci sono i muscoli cardiaci, che formano il cuore e che sono involontari, ma formati da fibre striate.
Il muscolo più grande è il quadricipite, sulla coscia, e il più piccolo è un minuscolo muscolo dell’orecchio.
L’unione fa la forza, anche per i muscoli: i muscoli scheletrici lavorano in coppia: si dicono antagonisti perché quando un muscolo si contrae l’altro si distende. Per esempio quando pieghiamo il braccio il bicipite si contrae e il tricipite si distende.
Quando i muscoli si muovono la temperatura corporea aumenta; questo l’avevamo notato tutti facendo ginnastica, ma non sapevamo che quando abbiamo i brividi è perché il nostro corpo cerca di riscaldarsi muovendosi.
Infine abbiamo scoperto il segreto del sorriso della maestra Chiara: quando facciamo una faccia da “broncio” muoviamo più di quaranta muscoli, invece, quando sorridiamo ne muoviamo molti meno:
SORRIDERE CONVIENE, ANCHE DI MARTEDÌ!
Cesare 5A