La didattica a distanza è buona per noi!

23 Apr La didattica a distanza è buona per noi!

Condividiamo la lettera di una famiglia delle medie di via Carcano che sta vivendo la didattica online non come una sfortuna ma come un’occasione in più per la loro figlia…
Una testimonianza che fa guardare quello che stiamo imparando da questo modo nuovo di fare scuola con una prospettiva diversa, buona, di speranza per il futuro.

La nostra famiglia non è nuova ai lockdown: l’ultimo è iniziato il 9 gennaio di quest’anno, da quando cioè Matilde – che per via della malattia di Behcet e delle terapie cui è sottoposta vive una condizione di immunodepressione costante – ha preso una brutta influenza (col senno di poi un possibile Covid) e non ha più potuto fare ritorno a scuola.
Negli anni, i frequenti ricoveri e i continui alti e bassi della malattia (per fortuna andata migliorando) ci hanno abituato all’esperienza di un quotidiano sospeso in un tempo in cui non ci sono lezioni in classe, compiti a casa con i compagni, attività sportive, week end fuori porta, e in cui anche solo ricevere compiti, appunti e materiali delle lezioni era una continua conquista.
Per noi (e uso il plurale perché l’esperienza di un figlio con una 104 è l’esperienza di un’intera famiglia), la quarantena, con le limitazioni e sfide che richiedeva, non è stata quindi una scoperta ma, paradossalmente, un’opportunità.
Improvvisamente non siamo più stati noi a cercare affannosamente di allinearci alle modalità della scuola, ma è toccato alla scuola trovare nuove modalità per arrivare a Matilde e ai suoi compagni: nella ”invalidità” generale, Matilde ha potuto finalmente confondersi in mezzo a tutti gli altri e sentirsi un’allieva qualunque.
In quel livellamento generale – questa è stata infine la sorpresa più grande – il gap di anni di rincorsa si è tradotto in una risorsa, perché nella nuova modalità della didattica on line Matilde è riuscita non solo ad adeguarsi velocemente al cambio di passo che la nuova didattica ha richiesto, ma anche a mettersi in gioco e alla prova più di quanto fosse lecito aspettarsi, trovando finalmente il suo posto in classe.