LA NARRAZIONE È RELAZIONE?

02 Mag LA NARRAZIONE È RELAZIONE?

IO… TU!

La mia storia e la tua storia.

Io, te e un mare di storie.

In quella fase dello sviluppo dell’uomo che è l’infanzia, la lettura è una grande novità. Talmente grande che il nostro cervello, la nostra mente si avvicendano in un continuo modificarsi, riorganizzarsi e riscoprirsi.

Questo rende chiaro fin da subito quanto l’uomo sia, per definizione, un essere relazionale. Il suo stesso corpo è relazione: sta in piedi e funziona meravigliosamente perché al suo interno tutti i suoi componenti si mettono in relazione tra di loro.

Dunque… siamo relazione!

E siamo in relazione, anche quando leggiamo.

Io bambino mi tuffo nelle storie insieme a te adulto.

Ma quindi… anche la narrazione è relazione? Ebbene sì!

Partiremo da quel bandolo che è la lettura e lo analizzeremo sinteticamente in molti suoi aspetti, principalmente legati alla sua importanza nella vita del pre-lettore, dipanando un filo rosso, quello della relazione, che nel cucire insieme tutti questi aspetti che scopriremo assumerà sempre maggior spessore e consistenza. Infatti strada facendo si estenderà in tutta la sua lunghezza, mostrando di cosa è costituito e quanto è importante per tenere uniti i tanti aspetti indagati.

Ogni forma di conoscenza di se stessi e del mondo parte da un incontro.

L’incontro con i libri e la lettura contiene in sé molteplici possibilità di sviluppo e di crescita per i bambini e la proposta di questo incontro ha molte e complesse valenze che interessano certamente numerose competenze dei bambini: motorie e percettive, immaginative, linguistiche e cognitive, emotive e relazionali.

In primo luogo questo incontro consente al bambino di misurarsi con le proprie competenze motorie e percettive: si tratta di un rapporto corpo a corpo, che passa per la bocca, le mani, gli occhi, la fisicità intera dei bambini, consentendo esplorazioni plurime di un oggetto che parla in primo luogo attraverso la sua matericità, le sue pagine di materiali differenti e le possibilità sensoriali che esse offrono. I bambini imparano a conoscere nuovi oggetti, li sperimentano e li scoprono, attraverso l’uso di tutti e cinque i sensi. Proprio per questo è importante che sia data loro la possibilità di prendere in mano, sfogliare e assaporare questo oggetto.

L’esperienza è infatti la prima modalità attraverso cui il bambino entra in contatto con la realtà che lo circonda e che gli permette di svilupparsi: per acquisire una conoscenza bisogna entrare in contatto con l’oggetto da conoscere.

Per quanto riguarda le competenze immaginative invece è importante accorgersi di quanto la lettura sia cibo di cui la creatività deve essere nutrita, perché chi sa poco può dar luogo a poche connessioni, mentre il leggere aumenta la conoscenza: aggiunge parole, rappresentazioni, informazioni e racconti alla nostra conoscenza, offrendoci così numerose possibilità per metterle in dialogo e creare nuovi collegamenti, proprio come fa il nostro cervello automaticamente nel momento in cui si imbatte in qualcosa di sconosciuto al fine di permetterci di conoscere quel nuovo pezzo di realtà che sta davanti ai nostri occhi. Questi collegamenti concorrono alla nostra creatività e al nostro sapere.

A livello delle competenze cognitive e linguistiche risulta evidente riconoscere che libri e lettura permettono di incontrare e scoprire il significato di segni iconici e segni visivi verbali e, così, permettono al bambino di aumentare l’ampiezza del suo vocabolario espressivo. Questo incontro infatti avvia e sostiene il complesso processo di elaborazione ed interpretazione di un testo attraverso le relazioni tra quanto rappresentato su una pagina e le proprie pre-conoscenze, oltre che tra immagini e segni secondo processi che allenano il pensiero narrativo, fino alla formulazione di ipotesi sempre più precise sul contenuto.

Il ripetersi dell’esperienza della lettura, anche della medesima storia, come di qualsiasi altra esperienza, permette al bambino di farla sempre più propria e di trasformare un ricordo episodico in una rappresentazione mentale schematica. I concetti che apprende gli consentono poi di dominare la complessità del mondo fisico e sociale attraverso processi cognitivi.

Libri e storie rappresentano forme culturali ricche ed interessanti per incrementare nei bambini il gusto di conoscere se stessi e il mondo. Ricchezza importante da condividere in un momento caratterizzato dalla presenza di almeno due soggetti in azione: uno che narra e l’altro che ascolta.

Questo introduce ad una scoperta: i libri e la lettura sostengono la dimensione delle competenze emotive e relazionali in più direzioni.

Innanzitutto in quella della relazione che si crea con i libri stessi, alcuni dei quali diventano compagni speciali, insostituibili, amici che aiutano il bambino ad affrontare le piccole grandi prove quotidiane, le difficoltà della vita, aiutandolo a diventare grande.

In secondo luogo, attraverso i libri si creano relazioni in quanto essi sono veri e propri mediatori nell’incontro con l’altro, grande o piccolo, persona o personaggio che sia: essi, infatti, permettono di avvicinarsi all’altro con discrezione, ciascuno con i propri tempi e modi. Attraverso l’incontro con i personaggi della storia il bambino viene guidato alla scoperta del mondo e di se stesso e così, anche solo osservando le figure, gli sembrerà di navigare nell’universo. La lettura è poi un momento di rapporto privilegiato e particolarmente piacevole tra adulto-lettore e bambino-ascoltatore.

Attraverso i libri si creano anche relazioni con se stessi in quanto essi permettono un’esplorazione sia interiore che esteriore di sé, nella propria fisicità e spiritualità. La lettura condivisa delle storie offre ai bambini la possibilità di dare significato alle proprie esperienze emotive, aiutandoli a mettere ordine nel proprio mondo interiore.

Oltre a rapportarsi con il proprio io, il bambino attraverso la storia entra in relazione anche con l’autore che l’ha scritta per lui e senza il quale non si instaurerebbe nessuna relazione tra il libro, il lettore e l’ascoltatore.

In sintesi dunque si può affermare che il libro è inizialmente per il bambino un mondo tutto da esplorare, un oggetto al contempo misterioso e prezioso, che genera stupore. Stupore che è il “motore” che fa sorgere nei bambini il desiderio di conoscere ciò che c’è di nuovo rispetto a quello che loro già sanno e li rende esploratori instancabili del mondo che li circonda.

Il fascino e la curiosità che suscita nel bambino lo portano ad accrescere il desiderio di approfondire un legame piacevole con questo oggetto, legame che nasce dal seguire il dito di un adulto che narra la storia indicando quei segni neri intervallati da pagine piene di colori. Un mondo affascinante che si inizia ad affrontare in compagnia dell’adulto-lettore, che protegge, commenta, consiglia, spiega e coccola con quella voce calda il bambino mentre gusta un primo approccio al libro.

L’educazione alla lettura fin dalla primissima infanzia è dunque un’attività fondamentale per lo sviluppo della persona del bambino in tutti i suoi aspetti.

L’immersione nel vasto e ricco mare delle storie diventa quindi un’esperienza magica ed indimenticabile. Esperienza di incontro e relazione, conoscenza e scoperta, stupore e meraviglia.

Francesca Bronzi