La scoperta dell’armonia della geometria alla scuola dell’infanzia

02 Feb La scoperta dell’armonia della geometria alla scuola dell’infanzia

Quadrato, cerchio, triangolo ed infine rettangolo queste son le forme che avete imparato con me.”

Questa è la canzone che stanno imparando tutti i bambini della scuola dell’infanzia La Zolla di via Giulio Carcano.

I bambini di 5 anni hanno vissuto, accompagnati anche dalla maestra Giulia, specialista di Arte, l’occasione di METTERE IN GIOCO la loro conoscenza delle forme geometriche… letteralmente! Una “caccia alle forme” ha contribuito ad alimentare la curiosità nel loro sguardo: occhi guidati alla bellezza, occhi alla ricerca!

La realtà, tutta, è fatta di forme e scoprirlo ha generato un grande stupore.

Ma la soddisfazione del saperle riconoscere e nominare è stata prevalente ed ha accompagnato questa mattinata da esploratori. Ed è proprio esplorando che è stato possibile accorgersi di nuove forme, come per esempio il semicerchio. Ma anche del fatto che forme diverse si possono combinare o mescolare… davvero una grande scoperta. O meglio, una scoperta da grandi!

Con occhi, testa e cuore in movimento… che gran divertimento!

Un divertimento che non finisce qua… è un approfondimento che dà inizio a nuove attività!

Perché della realtà tutti insieme facciamo esperienza e da qui nasce la nostra conoscenza.

Una conoscenza esperienziale fa sì che non sia solo “settoriale”. Non di sole forme infatti si è trattato, ma una storia insieme abbiamo ascoltato.

Questa Chiesa infatti ha una storia speciale.

I frati domenicani, arrivati a Milano nel 1600, avevano ricevuto in dono un pezzo di terreno su cui c’era una cappella dedicata a santa Maria delle Grazie e, solo in un secondo momento, sotto la direzione dell’architetto Solari (anche a capo della Fabbrica del Duomo) furono costruiti il convento e la chiesa. Per di più Ludovico il Moro e la moglie Beatrice, importanti signori di Milano, vollero che fossero aggiunti una tribuna, un cubo coperto da una cupola e un quadro raffigurante Maria.

Un quadro che in origine era dentro alla cappella a lei dedicata e dalla quale ha avuto inizio la costruzione della Chiesa, ma che ora si trova sull’altare, affinché tutti i fedeli che entrano a pregare lo trovino di fronte a loro.

E così, anche i bambini, le maestre e la Direttrice, si sono messi davanti a Maria, la quale è raffigurata con lo sguardo rivolto verso il basso, proprio come se guardasse a tutte le persone che vengono da lei. E tutti insieme abbiamo detto una preghiera, chiedendo che davvero ci tenesse tutti sotto il suo manto!

Questa è la storia che abbiamo ascoltato, ma, oltre a ciò, anche nuovi termini abbiamo imparato!

A partire dalla facciata: la faccia della Chiesa, la prima cosa che si vede. Una faccia a capanna, perché ricorda proprio la forma della capanna dove è nato Gesù. Infatti la Chiesa è la casa di Dio.

A seguire i rosoni, un arco di marmo sorretto da alcune colonne, tre porte rettangolari che introducono a tre corridoi, delle grate sulle finestre, l’altare, la tribuna, le navate e il soffitto fatto di campate. Insomma realtà nominata, nomi che sono realtà.

Una Chiesa, quindi, quella di Santa Maria della Grazie, davvero ricca! Ricca di storia, ricca di forme, ricca di curiosità e di memoria. Una Chiesa sicuramente geometrica, semplice all’esterno e molto decorata e ricca all’interno. Ma soprattutto una Chiesa viva, brulicante di persone accomunate da uno sguardo irretito, come quello di questi “nostri” piccoli uomini, dal suo splendore.