01 Mag Le quinte della primaria scoprono che è bello leggere, ma è altrettanto bello scrivere!
In occasione del Festival del Libro 2018, gli insegnanti di quinta della Primaria di via Carcano avevano il desiderio di trasmettere ai ragazzi come per scrivere un testo, che sia poetico come giornalistico, sia importante la scelta della parola giusta, quella che al meglio possa esprimere i sentimenti e le emozioni che si vogliono raccontare.
E questo è stato sottolineato molto bene da entrambe le figure che le tre quinte hanno incontrato durante la settimana dedicata alla lettura:
Il primo incontro è stato con l’attore Matteo Bonanni che ha letto ad alta voce per loro alcuni articoli di eventi storici. Con la sua voce ha portato i ragazzi e gli insegnanti sulla luna insieme ad Amstrong, a New York nel giorno dell’11 settembre e infine ha fatto rivivere le emozioni della vittoria dell’Italia ai Mondiali di calcio del 2006.
Fatti lontani nel tempo sono diventati improvvisamente a noi vicini grazie alle partecipazione agli stati d’animo trasmessi dalle parole dei giornalisti.
Bonanni ha consigliato ai ragazzi di leggere perché: “Leggere è immaginazione, è partecipare a esperienze che non abbiamo mai vissuto. La lettura ci permette di imparare le parole adatte per comunicare i nostri sentimenti, le nostre emozioni e le nostre sensazioni.”
L’incontro con il giornalista Francesco Ognibene della testata di Avvenire, ha sottolineato che “la parola scritta ha un valore, ha un peso. Ma come si fa a scrivere bene? La lettura apre a fare il “pieno di parole”, per avere sempre la parola giusta da usare e avere un vocabolario ricco. Per scrivere un articolo devo chiedermi “cosa serve ai lettori?” Devo essere gli occhi di chi non c’era. Bisogna stare attenti a non fare l’errore di tempo; chi legge deve aver chiaro il momento in cui è accaduto il fatto.” E infine: ”Il titolo è la carta regalo dell’articolo.”
Nel salutarli, Ognibene, ha ricordato che ad un lettore rimangono sempre in mente due cose dell’articolo: l’inizio e la fine.
Con l’“attacco” si deve catturare l’attenzione di chi legge e con la ”chiusa” far trasparire il messaggio e permettere che nasca un giudizio critico.
Così al Festival della lettura i ragazzi hanno avuto un assaggio anche dell’arte della scrittura, perché la passione per le parole, lette e scritte, si trasmette attraverso incontri con persone appassionate.