Le V della Primaria alla scoperta della città che sale

la bellezza dell'armonia tra passato e presente

26 Set Le V della Primaria alla scoperta della città che sale

Prima di andare alla scoperta di una parte nuova di Milano ai ragazzi di V della Primaria di Piazzale Brescia è stato presentato l’artista Umberto Boccioni e la sua opera “Città che sale”.

Dalla finestra del palazzo milanese, Boccioni osserva i palazzi in costruzione, i cantieri nuovi, le fabbriche e i tram.

Il Novecento si apre con le grandi speranze di una città che evolve, che progredisce, che diventa “moderna”.
L’ animo dell’artista e’ eccitato e fiducioso tanto che l’avvicendarsi dell’agire rumoroso di macchine e operai viene espresso con linee vorticose e colori accesi.

L’evoluzione della città ed il lavoro dei costruttori è “forza vitale pura” rappresentata da cavalli enormi che trainano, uomini che si affaticano ma in secondo piano i cantieri trionfanti come le promesse di un futuro d’avanguardia.

Anche per noi oggi guardare Milano che evolve continuamente è allo stesso modo emozionante.

Se poi la osserviamo dalla privilegiata vista aerea del 31esimo piano del grattacielo Pirelli e anche dal 39esimo piano del Palazzo Lombardia, restiamo davvero senza fiato e comprendiamo la grande aspettativa che avevano al tempo i pittori futuristi!

Partendo da questa provocazione i ragazzi di V della Primaria La Zolla di Piazzale Brescia sono stati accompagnati dai loro insegnanti a conoscere due dei più importanti grattacieli della nostra città per scoprire le loro caratteristiche, la loro storia ma soprattutto per accorgersi come Milano continui a cambiare per risponder alle esigenze dell’uomo nel tempo ( dagli anni cinquanta fino ad oggi).

I criteri di BELLEZZA, ECOSOSTENIBILITA’ e SCELTA DI MATERIALI NUOVI orienta gli ingegneri oggi a dialogare con più discipline: arte, musica e architettura si incontrano per fondersi in un progetto adatto a esigenze precise e responsabili.

Grazie a questo percorso guidato hanno potuto immedesimarsi in Boccioni, dei ” futuristi” amanti del movimento insito nel carattere dinamico della città.

Rispetto ai pittori audaci del primo novecento hanno capito però che l’ingrediente fondamentale è quell’armonia tra passato e presente che non soffoca la storia di una città bensì la valorizza rendendola unica.