L’Eurozolla: una simulazione del Parlamento Europeo alla scuola secondaria

09 Mag L’Eurozolla: una simulazione del Parlamento Europeo alla scuola secondaria

Nelle ultime settimane di marzo, la 2B delle medie della sede di via Caccialepori, nelle ore di Geografia, si è trasformata in un’aula del Parlamento Europeo.

I ragazzi e le ragazze divisi a coppie sono diventati i rappresentanti di dieci stati europei riuniti per discutere di progetti legati alla salute e alla sanità.

Il lavoro era diviso in diverse fasi, la prima era la “fase di studio”, della durata di una decina di giorni.

Ogni coppia ha dovuto approfondire la situazione della salute e della sanità nel proprio stato, ciascuno ha studiato e fatto ricerche. I documenti in inglese forniti dai professori hanno fornito la base, ciascuna coppia ha poi potuto approfondire ciò che riteneva più interessante.

Questo lavoro, fatto in classe e a casa, ha permesso a ciascuno di diventare “esperto” della salute del proprio paese e di immaginare quali progetti si potrebbero proporre per affrontare i problemi e le difficoltà esistenti.

Dopo la “fase di studio” è stato il momento di passare alla seconda fase, la “fase parlamentare”, due ore di fila in cui ciascuno ha potuto mettere alla prova le proprie capacità oratorie, argomentative e di convincimento.

Tutti vestiti eleganti per l’occasione, ragazzi e ragazze si sono riuniti in assemblea nella solita aula ma che aveva preso le sembianze di un piccolo Parlamento Europeo, con tanto di bandiere e posti riservati ai delegati nazionali. Così ogni coppia ha presentato la situazione sanitaria del proprio paese e ha proposto tre diversi progetti per migliorare lo stato di salute dei cittadini.

Ogni stato ha presentato la situazione e i progetti, gli altri hanno ascoltato e preso appunti sui progetti ritenuti più interessanti.

A seguito della presentazione si è passati alla contrattazione.

Ogni stato disponeva di un certo numero di “zollini”, moneta corrente nell’Eurozolla, e aveva il compito di finanziare i progetti altrui e ottenere dalle altre nazioni quanti più finanziamenti possibile per i propri.

La fase parlamentare ha richiesto molta concentrazione e molto spirito di iniziativa e ha permesso a tutti di immedesimarsi ancor di più nel proprio ruolo. Dopo essersi esposti davanti a tutti, bisognava correre di qua e di là per stipulare quanti più accordi favorevoli alla propria causa.

L’ultima fase, sempre riuniti in assemblea, è stata “la fase di restituzione”.

Dopo la fase parlamentare c’è stata la possibilità di raccontare e condividere la propria esperienza in questa simulazione. Ciascuna coppia ha fatto raccontato com’è andata e ha elencato i finanziamenti ricevuti nella fase di contrattazione. In quel momento ogni ragazza ed ogni ragazzo ha potuto esprimere ciò che aveva imparato, ciò che aveva scoperto di nuovo su di sé e ha fornito un giudizio personale sull’intera simulazione.

È stato un lavoro molto bello, fortemente voluto dai professori Pedrazzini e Rainoldi che lo hanno inventato e che lo hanno proposto ai ragazzi e alle ragazze che lo hanno messo in pratica. Ha permesso agli studenti di entrare nel vivo di ciò che studiano, ma che spesso rischia di restare lontano e difficile da comprendere.

Ha sviluppato negli studenti e nelle studentesse l’interesse di approfondire tematiche non semplici, ha richiesto molto studio e molta inventiva, ha permesso a ciascuno di sperimentare il bello della discussione, della contrattazione e dell’argomentazione.

Dall’Eurozolla è emersa la curiosità dei nostri ragazzi, la competenza e la sensibilità che hanno nei confronti di temi legati alla salute della gente, ma anche degli stessi giovani. È stato un modo per loro di mettersi alla prova e di mostrarsi diversi, ed è stata un’occasione per noi professori di vederli in un ambiente diverso, un ambiente giocoso, ma al tempo stesso molto serio e concentrato.

Un gioco, una simulazione, che si è trasformato in un’occasione di scoperta di sé, di conoscenza dei propri compagni e delle proprie compagne e di approfondimento di argomenti didattici.