
24 Apr Nell’imprevisto una certezza: la Zolla siamo noi!
Riceviamo e condividiamo la bella testimonianza di un papà che racconta la sua esperienza di questi giorni di Zolla a casa!
L’imprevisto
È capitato!
Non era nei miei piani ma è capitato!
Un fatto, un imprevisto ha buttato a gambe all’aria il mio quotidiano fatto di lavoro, scuola, famiglia, amicizie dove tutto era incastrato alla perfezione.
Ma in tutta questa organizzazione, in cui i giorni passavano uno uguale all’altro, il giorno prima uguale al seguente, non mi accorgevo che la mia vita e quella di mia moglie e dei miei figli mi stava sfuggendo dalle mani… era subentrata l’abitudinarietà e l’abitudine, si sa, alla lunga fa perdere il gusto delle cose.
Mi ritorna alla mente la poesia di Eugenio Montale “Prima del viaggio” e mi ci ritrovo in pieno: “… si scrutano gli orari, le soste, le coincidenze…”, “… si fanno acquisti…”, “… si cambiano valute…” tutto ho pianificato nei minimi dettagli… e intanto ho perso di vista la destinazione, il perché delle cose.
“L’imprevisto è la sola speranza” scriveva il poeta.
Ora l’imprevisto è arrivato in una forma che non mi aspettavo; mi sono trovato di fronte ad una realtà nuova, che mi ha svegliato dal mio torpore ed è stata l’occasione per ripartire, per rimettermi in gioco… ed ho iniziato a giocare.
Al di là dei nuovi aspetti organizzativi tutti da reinventare, il gioco più importante che mi è stato chiesto di fare è stato quello di approfondire il rapporto con i miei figli soprattutto in un campo come quello dell’istruzione in cui, nonostante le mie buone intenzioni, ho sempre delegato in toto la scuola. Prima il rapporto con i figli era soltanto un chiedere loro quando tornavo dal lavoro: “Tutto bene a scuola? Hai fatto tutti i compiti?” e la cosa finiva lì. Ora la questione è decisamente diversa.
Avendo la possibilità di fare “smart working” la mattina la passo con i miei figli più piccoli (quelli delle medie sono decisamente più autonomi). Tra tabelline, pensierini, una mail di lavoro, moltiplicazioni in colonna, formule di matematica, analisi grammaticale, una telefonata col cliente, una ricerca sulle rane e un disegno passo le mie mattinate. Il rapporto con i miei figli ora mi riempie le giornate come non mai… e sono sereno.
In cucina sul frigorifero c’è attaccato un adesivo della Zolla che mi hanno regalato parecchi anni fa; è un adesivo magnetico con sotto uno spazio bianco che ho riempito con i nomi dei miei figli, il mio, quello di mia moglie e con la scritta “La Zolla… siamo noi!”
Mai come ora sperimento nel quotidiano quello che ho sempre pensato e che avevo di fronte agli occhi tutti i giorni: “La Zolla siamo noi!“, cioè l’unità di insegnanti bambini e genitori.
Marco – papà della primaria di Piazzale Brescia – via Caccialepori