Pian dei Resinelli 2023: Non dubitare, troverai tutto ciò che cerchi a Oriente, laggiù, di là dal mare

05 Giu Pian dei Resinelli 2023: Non dubitare, troverai tutto ciò che cerchi a Oriente, laggiù, di là dal mare

La settimana scorsa i ragazzi delle classi quarte di via Carcano hanno vissuto una convivenza di tre giorni a Pian dei Resinelli: un momento tanto atteso da tutti, ragazzi, insegnanti e tanti genitori che hanno preparato il gesto con cura.

I ragazzi hanno riscoperto i personaggi principali della storia de “Il viaggio del veliero”, letta in classe come dono delle maestre. Come Ripicì hanno lanciato il cuore oltre gli ostacoli, cimentandosi in ogni gioco, proposta e canto; come Eustachio hanno riscoperto l’importanza di essere voluti bene da amici e adulti; infine, come Lucy, si sono accorti che c’è sempre un Amico più grande che ci accompagna in ogni circostanza e ci dona tutto quello che ci circonda.

Il gioco è stato il vero protagonista e maestro di queste giornate: “Il mio guadagno personale è stato non arrabbiarmi quando perdo: quando la mia squadra ha fallito per me non è stata una sconfitta, perché la vera sfida è stata stare in compagnia, fare amicizia e scoprire come sono le persone, conoscerle di più. Questa gita è stata una vittoria, in tutti i sensi, e sono tornato a Milano con il sorriso!”

Gioconi a squadre, passeggiate, canti e balli hanno riempito queste giornate e come una ciurma agguerrita e coraggiosa piccoli e grandi si sono coinvolti, aiutandosi e scoprendo la bellezza di essere insieme, ognuno con le proprie peculiarità e caratteristiche personali, un dono per gli altri.

Ecco le parole di alcuni dei genitori che ci hanno accompagnato:

“Accompagnare i nostri figli alla convivenza a Pian dei Resinelli è stata un’esperienza totalizzante, che non si limita ai soli tre giorni, ma che ha riempito con entusiasmo più di due mesi per i preparativi: giochi, allestimenti, libretto, gadget ecc. E poi è culminata nei tre giorni di maggio.

La voglia di partire cresceva man mano che ci si avvicinava, non solo in loro, ma anche in noi genitori. Per me era la prima volta, come sempre mi chiedevo se e come sarei stato adatto, come avrei potuto aiutare, cosa avrei dato loro. Invece è stato molto semplice, bisognava starci, essere lì serenamente e in completa armonia. E così è stato, è diventato tutto facile, un gioco, una festa, una vera festa. Ed ora che siamo tornati, continuo quotidianamente a riguardare le foto e i video per rivivere in parte quei momenti, per risentire le loro voci, rivedere i loro volti, riassaporare il gusto della loro compagnia, ricommuovermi con i loro canti”.

“Mi è piaciuto molto trascorrere il tempo con i bambini, avere la possibilità di conoscerli un po’ meglio, certo non tutti, ma anche solo riconoscerli dando un nome al volto che incontravo. Rivederli poi all’uscita di scuola nei giorni successivi e con alcuni scambiarci uno sguardo o un sorriso di intesa… piccole cose che sanno di appartenenza a un gruppo e che non hanno prezzo.

Loro per primi si sono aperti a nuove conoscenze e amicizie, si sono messi in gioco, hanno partecipato e si sono lasciati coinvolgere dalle proposte e credo che ciascuno custodirà con gioia questi preziosi ricordi. E infine loro, che alla Zolla ci lavorano e che mettono ogni giorno la passione necessaria per accogliere i nostri figli con tutte le fatiche della difficoltà che possono incontrare: tutte le maestre, capitanate dalla direttrice, in questa esperienza hanno dato il loro meglio! Non è scontato, non è dovuto, è faticoso e stancante, è il grande dono della loro piena presenza che, anche in questa occasione, mi fa ricordare perché abbiamo scelto questa scuola per nostra figlia”.

“Ho risposto con grande gioia alla proposta fatta da una maestra di venire a Pian dei Resinelli. Mi hanno colpito tante cose in quei giorni: in primo luogo la semplicità dei ragazzi, il loro desiderio e il loro sguardo a scoprire cose nuove e buttarsi nelle proposte, con tutte le peculiarità e caratteristiche di ognuno. In secondo luogo, mi ha colpito la bellezza del rapporto tra noi genitori, come ci siamo accompagnati prima e durante questi tre giorni, anche se non ci eravamo mai visti, e come ci sia stata una libertà totale con le maestre.

Tale bellezza era così grande, che era “contagiosa”. IO mi sono sentito abbracciato in quei tre giorni di grazia da un qualcosa che è più Grande di noi, che ci tiene insieme e che fa sobbalzare il cuore perché tutti hanno le mie domande ed esigenze di felicità.

È bello fermarsi un attimo e pensare che tutto questo è veramente una grazia, e che mio figlio la stia in qualche modo assaporando, toccando, con tutta l’ingenuità e la semplicità di un bambino di 10 anni. Quei giorni sono stati un’evidenza di una strada, di un percorso che stanno facendo i ragazzi, ma che in realtà stiamo facendo tutti noi genitori con loro, che va oltre alla didattica, è una crescita della propria fede”.