Italiano – Scuola secondaria

In prima

 

Leggere
  • La prosecuzione della buona pratica della lettura, in classe e a casa, corrisponde al metodo specificatamente umano di apprendere in relazione, ove il dono della parola ben detta esalta la cosa narrata fino a renderla percepibile, introducendola cioè nell’esperienza del lettore come novità, come dono.
  • In tal senso “un testo letterario è una conversazione” che mi mette “profondamente e significativamente in comunicazione con un’altra coscienza” (D. Foster Wallace).
  • La scelta di testi significativi per i loro temi come dal punto di vista formale, con attenzione particolare ai generi di tradizione orale (mito, favola, fiaba), va letta in questa chiave.
Per questo
  • “Scommettere sui classici significa pensare che abbiano ancora qualcosa da dirci; e che ce lo dicano, finché è ancora possibile comprenderla, nella lingua in cui sono stati scritti, ossia con la loro voce” (L. Serianni).
  • “I buoni scrittori sono quelli che mantengono il linguaggio in efficienza. Come dire: lo mantengono preciso e netto” (E. Pound).
Riflettere
  • Ben più in profondità di una reazione emotiva opera la letteratura, ben al di là dei “mi piace” o (più spesso, ahinoi!), “non mi piace”; ma per accorgersene occorre intraprendere un lavoro che metta in luce l’officina, per così dire, dello scrittore, che altro non usa se non, in sommo grado e con somma consapevolezza, parole esse stesse in relazione.
Per questo
  • Ogni ora di lezione è decisiva come concerto di intelligenze e di sensibilità; preziosa, anzi insostituibile è l’angolatura specifica attraverso ciascun alunno guarda a quanto viene proposto dall’insegnante; non per avvalorare lo scialbo tot capita, tot sententiae, ma per comprendere che il testo letterario parla a ciascuno personalmente.
  • “Se l’insegnante è tardo di riflessi, può essere terrorizzato dagli studenti forniti di intelligenza più pronta della sua, ma farebbe bene, invece, se utilizzasse l’alunno vivace per indagini esplorative, se impiegasse l’occhio più rapido o l’orecchio più fine come sentinella vigile in avanscoperta” (E. Pound).
Argomentare
  • In parallelo agli studi letterari proseguono la riflessione grammaticale, con grande attenzione agli aspetti semantici, e l’apprendistato sulla scrittura, in direzione del testo argomentativo.
  • In tale contesto si ritiene utile promuovere, anche nell’atto dello scrivere, una concezione del sapere non come mera erudizione, ma come chiave di lettura da impiegare nell’interpretazione di sé e del mondo.
  • Di qui la valorizzazione nell’esercizio della persuasione del dato culturale, ovvero di quelle conoscenze apprese a scuola che movimentano e rendono acuto lo sguardo di chi aspira a giudicare con competenza.
Per questo
  • L’attenzione, ancora una volta, è alla parola, come origine di un significato che si offre alla disponibilità di chi ascolta, legge o scrive.
  • Una costante riflessione sul lessico, trasversale ai vari “italiani” (narrativa, epica, grammatica…), è indispensabile per chi sia convinto che “c’è un modo linguisticamente sicuro per precludersi la comprensione” di qualsivoglia esperienza, quella affettiva in primis, “ed è quello di definirla con parole riduttive” (G. Pontiggia).

Per esempio:  Il guadagno di una competenza linguistica unitaria viene perseguito nella scrittura attraverso la buona pratica del tema “a consegne vincolate”, nel quale si richiede agli studenti di impiegare simultaneamente conoscenze letterarie e grammaticali, promuovendo così una movimentazione di quelle informazioni che altrimenti rimarrebbero cristallizzate ciascuna nel proprio settore. “I vincoli possono richiamarsi alle tipologie testuali illustrate in precedenza dall’insegnante, ribadendo dunque un circolo virtuoso tra attività orali e prova scritta” (L. Serianni).

 

In seconda

 

Leggere
  • Il percorso di letture mira a mettere a fuoco la creatività della fantasia, ovvero la capacità dello scrittore di vedere in profondità: per questo Dante ha definito la sua Commedia il frutto di una “alta fantasia”: la parola umana, caricandosi della grazia poetica e della forza dell’ispirazione, riesce davvero a guardare a fondo, fino ad offrire una visione del mondo persuasiva e vivificante.
  • “La buona letteratura può avere una visione del mondo cupa quanto vogliamo, ma troverà sempre un modo sia per raffigurare il mondo, sia per mettere in luce la possibilità di abitarlo in maniera viva e umana” (D. Foster Wallace).
Per questo
  • L’educazione letteraria ha il suo fulcro nell’attività interpretativa (L. Serianni), traguardo verosimile per chi con estrema pazienza si dispone a percorrere tutte le strade possibili, perché «la narrativa riguarda tutto ciò che è umano e noi siamo polvere» (F. O’ Connor).
  • Chi non disdegna di cercare sa di potersi imbattere in qualcosa di inspiegabile, in qualcosa che sfugge alla nostra capacità di comprensione o di previsione: perché sulle strade del mondo, presto o tardi, l’uomo scopre di non camminare da solo. La scrittura, e la lettura critica di riflesso, diventano allora un modo per attestare il bisogno dell’imprevedibile.
Riflettere
  • L’inizio di una capacità critica viene promosso e avvalorato come gusto di andare in profondità, guadagnando progressivamente coscienza della narrativa, e della letteratura più in generale, come “arte dell’incarnazione” (F. O’ Connor).
  • Compito della narrativa, infatti, è esprimere attraverso un racconto le eterne esigenze dell’animo umano e la risposta che ad esse, spesso misteriosamente, si rivela.
  • L’affermazione di un mistero da scoprire non mette a tacere, anzi esalta il bisogno della ragione umana di una spiegazione credibile, che spesso prende la forma di una vera e propria rivelazione. La lettura diventa allora occasione di scoprire un itinerario, sostenuto dalla grazia poetica, alla ricerca dell’insondabile.
Per questo
  • Viene incrementata l’esposizione ai testi, il più possibile completi e, se stranieri, in traduzioni autorevoli, di grandi scrittori, con approfondimento particolare del linguaggio poetico, per eccellenza “linguaggio investito, in somma misura, di significato” (E. Pound).
  • Il metodo conveniente allo studio della poesia e delle buone lettere è lo stesso del biologo contemporaneo: attenta e diretta osservazione dell’oggetto, e continuo raffronto tra vetrini e campioni (E. Pound).
Argomentare
  • L’attenzione, sviluppandosi via via il dialogo intradisciplinare e interdisciplinare, muove dal lessico al periodo e dal periodo all’assetto di un’argomentazione tanto nella lingua scritta tanto nel parlato, a partire dall’analisi attenta di modelli letterari e storici.
  • Come insegna la retorica classica, la scoperta che la persuasione opera sia sul piano razionale che sul piano emotivo avviva la consapevolezza che la comunicazione della verità, dono e compito assieme secondo l’etimologia, è esperienza di somma gioia per chi dà come per chi riceve.
  • Senza dimenticare, tuttavia, che con la retorica si può anche ingannare: occorre allora imparare a riconoscere il vulnus di una argomentazione non veritiera.
Per questo
  • Viene promossa la produzione di testi mettendosi alla prova nei diversi registri oltreché nelle diverse situazioni comunicative, scoprendo pregi e limiti tanto della comunicazione orale quanto di quella scritta, con attenzione anche al variare del messaggio in rapporto ai mezzi di comunicazione e alle situazioni.

Per esempio: L’esperienza della parola imparata a memoria, ricordata (cioè custodita nel cuore) e recitata pubblicamente si propone a tutti i ragazzi, anche attraverso percorsi e laboratori teatrali, come occasione di sperimentare l’impeto di un atto dove tutto ciò che è umano, postura, gestualità, mimica, timbro e intonazione, sono al servizio della comunicazione, divenendo dono visibile e integrale di sé e avvalorando nel contempo il desiderio di far proprie, fino ad immedesimarsi con esse e a farle vivere di vita nuova, grandi opere e grandi parole.

 

In terza

 

Leggere
  • “Si tratta di scommettere sulla scoperta dell’universo letterario, del piacere di avventurarsi in mondi distanti, per temi e per epoche, eppure ancora in grado di coinvolgere, di commuovere, di esaltare; di avviare al gusto della lettura disinteressata […]; di persuadere […] che la letteratura affina le capacità di riflessione e naturalmente è la palestra più indicata per esprimersi meglio, a tutti i livelli, includendo anche una più nitida e articolata organizzazione delle idee” (L. Serianni).
  • Lo studio di alcuni dei migliori frutti della tradizione letteraria, adeguati alla capacità degli studenti, potrà avvantaggiarsi di una prospettiva storica, accompagnando lo studio delle altre discipline (Storia e Arte in primis).
Per questo
  • Compito della scuola non è competere con le mode del momento, […] ma introdurre i giovani al mondo dei significati (F. Bruni).
  • La scuola deve svolgere la funzione, tra l’altro, di mantenere la memoria storica di una comunità (L. Serianni).
  • Il tentativo è quello di far scoprire il significato e il valore della tradizione, individuando nel passato ciò che merita di essere custodito e ciò che invece va considerato giustamente, non solo inevitabilmente, passato.
Riflettere
  • “Un professore di letteratura […] fa il proprio dovere se fornisce allo studente un’opportunità guidata, attraverso le migliori opere del passato, per arrivare, a tempo debito, a una comprensione delle migliori opere del presente” (F. O’ Connor).
  • In questo processo anche il gusto dello studente va concepito come “in via di formazione (F. O’ Connor), potendo profittare dell’acuirsi della sua sensibilità e del suo sguardo.
Per questo
  • Nell’affrontare testi e temi letterari “la prospettiva storico – linguistica […] potrebbe sembrare a qualche insegnante troppo specialistica; ma i ragazzi hanno una naturale curiosità per la lingua, specie per l’origine delle parole” (L. Serianni).
  • Una identica curiosità può essere sviluppata riguardo ai grandi temi segnatamente umani, attingendo sin dai grandi poemi omerici per via di una immersione costante in ampie porzioni di testo, onde riportare alla luce la percezione della realtà come cosmo, la riflessione sul destino dell’uomo e sul suo desiderio di essere eterno, la presenza del divino entro l’orizzonte dell’esperienza umana.
Argomentare
  • La pratica consapevole della scrittura nei diversi generi (parafrasi, riassunto, descrizione, narrazione, tema a consegne vincolate…) rifluisce con evidenza nella scrittura argomentativa, vera e propria carta d’identità dello studente, che esercita con competenza e con gusto il proprio giudizio su argomenti di valore in virtù delle proprie conoscenze e della propria sensibilità.
  • Anche la prova orale risulta rinvigorita dal percorso triennale, divenendo lo studente da mero ascoltatore reale interlocutore dell’insegnante e, in ultima istanza, suo collaboratore, nell’accadimento di una crescita orientata e aperta all’altro, che armonizza competenze culturali e relazionali.
Per questo
  • Il riconoscimento del nesso presente fra sé e il mondo è l’alto compito della comunicazione scritta e orale, che come tale non può ridursi alla mera ripetizione del dettato dell’insegnante.
  • Se “la parola deve sbocciare e uscire dalla cognizione delle cose” (Cicerone), occorre che l’insegnante faccia percepire una ipotesi di senso esplicativa del reale, da offrire al vaglio personale di ciascuno studente, che in essa può collocare (o meno) il suo personalissimo itinerario di ricerca di senso.

Per esempio: La cura della capacità critica e della sensibilità degli studenti può incentivare la proposta di alcune letture e di alcuni percorsi in lingua inglese, introducendo la pratica virtuosa della traduzione come ulteriore possibilità di incremento della competenza linguistica. La diffusa lettura di testi (quando non di interi generi letterari) sorti oltremanica ed oltreoceano nel corso del triennio sembra essere particolarmente favorevole alla pratica già nella secondaria di 1^ grado della metodologia CLIL. Insomma: se l’insegnante di italiano ama la letteratura inglese e americana, se vi attinge abitualmente nel suo insegnamento, per insegnare al meglio conviene che ne tratti, almeno in piccole ma significative parti, anche in lingua originale