23 Mag «Qualcosa di fantastico che ti cambia la vita»
«Non si deve dimenticare che i giochi, da quelli infantili a quelli degli adulti, hanno sempre un fondamento serio»: così scriveva Italo Calvino nel suo commento all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Ed è proprio questa l’esperienza vissuta da quaranta alunni delle classi seconde della secondaria del polo Brescia, che lunedì 15 e martedì 16 maggio sono andati in scena al Teatro Sala Fontana con il loro spettacolo teatrale, intitolato “Il mondo di Orlando. Ricerca e desiderio nell’Orlando Furioso”.
I ragazzi hanno lavorato con passione ed impegno fin da settembre, sotto la guida dell’attore Stefano Braschi, entrando nel grande gioco dell’attività teatrale per rappresentare alcuni episodi del poema ariostesco: una sfida non certo facile, ma raccolta con grande serietà. «All’inizio Braschi ci ha fatto fare degli esercizi sul movimento nello spazio» scrive un alunno «perché non riuscivamo bene a gestire lo spazio vuoto intorno a noi. Gli esercizi ci sembravano inutili, sembrava non avessero mai fine, perché non sapevamo cosa ci aspettava ancora sul palcoscenico. […] Invece, pian piano, tutte le cose che avevo imparato cominciavano a prendere un ordine nella mia testa».
La ricerca continua di Angelica, l’intermittenza del desiderio dei cavalieri, la follia del nobile Orlando che impazzisce per amore, l’urgenza di ritrovare la ragione perduta: Ariosto intreccia vorticosamente la narrazione del suo capolavoro, chiedendo ai lettori di seguirlo in questo gioco grandioso e appassionante. Con creatività ed entusiasmo, gli studenti hanno cercato di confrontarsi con un mondo apparentemente così lontano. «Nell’Orlando Furioso ci sono momenti d’amore, momenti di guerra, momenti di pazzia, come dice il proemio. È stato bello mettersi nei panni dei vari personaggi, mi ha fatto immedesimare in loro, sia nelle situazioni di guerra, sia in quelle di tristezza, sia in quelle di stupore».
«Il teatro è qualcosa di fantastico che ti cambia la vita», racconta un altro studente. «Bisogna lavorare in gruppo per far sì che il lavoro diventi ancora più bello. Ho imparato a chiedere aiuto quando ero in difficoltà. Ringrazio i prof. che ci hanno permesso di vivere questa esperienza diversa dal solito, e ringrazio anche Braschi che si è inventato questo spettacolo».
Valeria Guagni – Professoressa della Secondaria di Primo Grado di Piazzale Brescia