Testimonianze dall’Open Day di Via Carcano

19 Feb Testimonianze dall’Open Day di Via Carcano

Le giornate di Open Day di quest’anno sono concluse e sono state ricche di incontri.

Un’opportunità per aprire le porte e far conoscere la nostra scuola, ma anche l’occasione, per i genitori, di riprendere coscienza delle ragioni che hanno portato alla scelta de La Zolla per l’educazione dei propri figli.

Proponiamo la testimonianza di una mamma, Francesca, che ha 3 figli che frequentano la scuola primaria e la scuola dell’infanzia.

La fatica di svegliarmi presto anche sabato mattina stava quasi per convincermi a restare a casa.
Mia figlia pero’ ci teneva troppo, a lei la maestra aveva detto che l’aspettava in classe, aveva un compito e non poteva mancare.
Siamo andate. La scuola era stranamente tranquilla, le classi in ordine, in alcune erano stati organizzati laboratori dove maestre sorridenti seguivano bambini intenti a fare bene i loro lavoretti.
Ho avuto un sussulto nel cuore entrando, per la bellezza dei colori, delle foto che raccontano di un cammino, dei disegni dai quali traspare una storia; quei cartelloni ci sono anche gli altri giorni della settimana, ma la frenesia di scappare per i mille impegni mi impedisce di soffermarmi ad osservare.
Aggancio alla felpa un cartellino con su scritto “Accoglienza”  e mi piazzo all’ingresso in attesa di qualcuno da accogliere ed accompagnare in giro per la scuola.
Di genitori ne sono venuti parecchi, alcuni curiosi, altri timorosi, altri scettici.
Ma è grazie ad una coppia in particolare che sono tornata a casa con la consapevolezza che l’esperienza che abbiamo scelto di far fare ai nostri figli e’ di una ricchezza indescrivibile per loro ma anche e sopratutto per noi.
Lei credente, lui ateo ma con nel cuore lo stesso desiderio di bene e di bello per suo figlio che ho io per i miei di figli.
La moglie, ansiosa ché il marito rimanesse colpito, mi ha sommerso di domande, molte avevano anche un tono critico “Le faccio adesso a te perché so già che mio marito me le farebbe appena usciti di qui”.
Io mi sono ritrovata a rispondere in modo naturale, io che dialetticamente non sono brava, perché ho negli occhi le facce dei miei figli e la loro storia in questa scuola.
“Tu sei una educatrice della scuola, vero?”mi chiedono.
“No sono una mamma!”
Sono rimasti colpiti da questa possibilità per noi genitori di poter contribuire a far diventare grandi i nostri figli anche all’interno dell’ambiente scolastico.
Certo, ho pensato, bisogna essere disponibili, ma io ci ho guadagnato!”